Dal 30 Giugno le imprese ed i professionisti sono tenute ad accettare pagamenti con bancomat o carte di credito per operazioni al di sopra dei 30 Euro.
La norma, introdotta con l’art. 15 del decreto legge N° 179/2012 è stata oggetto di diverse proroghe.
Il punto fondamentale è che se da una parte la legge è operativa, quindi in teoria tutti i negozi e i commercianti sono obbligati ad avere le macchinette per accettare i pagamenti con il bancomat, dall’altra la stessa norma non prevede alcuna sanzione. Significa che se, per ipotesi, il cliente vuole pagare con il bancomat e il professionista, o il commerciante, sono impossibilitati ad accettare il pagamento perché sprovvisti di POS, il risultato è che il cliente, nonostante la legge, sarà costretto a pagare in contanti.
Infatti in risposta all’interrogazione n. 5-02936 in Commissione Finanze alla Camera il Ministero dell’Economia ha però chiarito che non è prevista alcuna sanzione nel caso in cui i professionisti non dovessero dotarsi di POS entro la data del 30 giugno 2014.
Qualora il cliente volesse effettuare il pagamento con carta di debito, ma il professionista o l’esercente ne fosse sprovvisto, si configurerebbe la fattispecie della “mora del creditore”.
In questo caso il debitore non è liberato dall’obbligazione, ma, comunque può essere addebitato allo stesso il ritardo nel pagamento.
Per questo motivo il professionista/imprenditore non dotato di Pos non potrà chiedere al cliente che vuole pagare con carta di debito gli interessi maturati.
In tal senso una possibile soluzione potrebbe essere quella di inserire un’apposita clausola contrattuale con la quale si individua un metodo di pagamento diverso dalla carta di debito: nulla vieta infatti alle parti di derogare la disposizione introdotta.
I costi per le imprese ed i professionisti sono abbastanza elevati:
- Costo di installazione del POS che va dai 10,00 Euro ai 28,00 Euro mensili;
- Costo della transazione che si divide in costo della telefonata al numero di telefono del gestore e commissioni sulla transazione che possono arrivare fino ad un massimo del 2% sull’importo transato.